FAQ
Facendo riferimento soprattutto alle piccole applicazioni (tetti fotovoltaici) e a moduli di silicio cristallino, un valore indicativo di occupazione di superficie è di circa 8 mq per kW di potenza nominale installata.
La produzione elettrica annua di un impianto fotovoltaico dipende da diversi fattori:
– radiazione solare incidente sul sito d’installazione;
– orientamento ed inclinazione della superficie dei moduli;
– assenza/presenza di ombreggiamenti;
– prestazioni tecniche dei componenti dell’impianto (moduli, inverter ed altre apparecchiature).
Prendendo come riferimento un impianto da 1 kW di potenza nominale, con orientamento ed inclinazione ottimali ed assenza di ombreggiamento, in Italia è possibile stimare le seguenti producibilità annue: – regioni settentrionali 1.150 kWh/anno – regioni centrali 1.300 kWh/anno – regioni meridionali 1.450 kWh/anno E’ opportuno sottolineare che il consumo annuo elettrico medio di una famiglia è pari a circa 3.000 kWh.
I vantaggi possono riassumersi in:
– assenza di qualsiasi tipo di emissione inquinante;
– risparmio di combustibili fossili;
– affidabilità degli impianti poiché non esistono parti in movimento o circolazione di liquidi;
– costi di esercizio e manutenzione ridotti al minimo;
– modularità del sistema (per aumentare la potenza dell’impianto è sufficiente aumentare il numero dei moduli fotovoltaici).
Sì, ma è necessaria l’autorizzazione dell’Assemblea Condominiale.
Sì, previa autorizzazione dell’Assemblea Condominiale. Se l’impianto è di potenza inferiore a 20 kW l’energia prodotta deve essere necessariamente utilizzata per alimentare le utenze comuni (non quelle dei singoli condomini) in regime di scambio sul posto.
No. Se l’impianto è inferiore ai 20 kW il beneficiario deve essere titolare di un contratto di fornitura di energia elettrica e deve stipulare con il distributore un contratto per il servizio di scambio. Se l’impianto è superiore a 20 kW l’energia prodotta in eccesso rispetto ai propri consumi può essere ceduta alla rete (distributore locale).
E’ possibile ma è bene distinguere due casi:
– per impianti di potenza non superiore a 20 kW, per i quali c’è l’obbligo di presentare al gestore di rete (distributore locale) richiesta di scambio sul posto, la Delibera AEEG 224/00 che disciplina il servizio di scambio sul posto prevede che il saldo positivo – su base annuale – tra l’energia prodotta e l’energia consumata venga riportato a credito per la compensazione negli anni successivi e non dia luogo a remunerazione
– per impianti di potenza superiore a 20 kW, è possibile cedere in rete vendendola l’energia non consumata in loco.
Si, è possibile solo per gli impianti di potenza superiore a 20 kW, in quanto per gli impianti di potenza fino a 20 kW è indispensabile che l’impianto fotovoltaico sia installato nel sito in cui si effettua il prelievo dell’energia, con contratto di scambio.
Si, è possibile ed è particolarmente utile per poter utilizzare l’energia prodotta anche di sera.
I moduli fotovoltaici possono essere collocati su qualsiasi pertinenza di un immobile (tetto, facciata, terrazzo) o sul terreno. La decisione deve essere presa in base all’esistenza sul sito d’installazione dei seguenti requisiti:
a. disponibilità di spazio necessario per installare i moduli;
b. corretta esposizione ed inclinazione della superficie dei moduli. Le condizioni ottimali per l’Italia sono:
– esposizione SUD (accettabile anche SUD-EST, SUD-OVEST, con ridotta perdita di produzione);
– inclinazione 30-35 °;
– assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento sui pannelli solari.
Entrambe le tipologie d’impianto utilizzano il sole come fonte energetica, catturandone la radiazione attraverso superfici captanti: mentre i moduli fotovoltaici trasformano direttamente la radiazione solare in elettricità, i pannelli solari termici utilizzano l’energia termica del sole per riscaldare l’acqua da utilizzare per uso sanitario o per il riscaldamento degli ambienti.
Un impianto fotovoltaico è un sistema di dispositivi elettrici atto a trasformare direttamente l’energia solare in energia elettrica. Un impianto fotovoltaico è composto da:
– moduli o pannelli fotovoltaici;
– inverter, che trasforma la corrente continua generata dai moduli in corrente alternata;
– quadri elettrici e cavi di collegamento.
I moduli sono costituiti da celle in materiale semiconduttore, il più utilizzato dei quali è il silicio cristallino. Essi rappresentano la parte attiva del sistema perché converte la radiazione solare in energia elettrica.